Leggere di DNA è per me sempre una esperienza coinvolgente.
Raramente ho trovato un autore che mi rapisse in modo così veloce.
In questo periodo sto rileggendo "il cappellano del Diavolo" di R.Dawkins che contiene tra le sue infinite perle l'elogio funebre che l'autore tenne il 17 settembre 2001 in onore del prematuramente defunto Douglas Noel Adams.
Durante il suo funerale R.Dawkins, amico del nostro DNA, tenne uno degli elogi e riportò alcune parti di un discorso che DNA a sua volta tenne a Cambridge nel 1998 ed il
link che anche riporto nel titolo dovrebbe essere in grado di condurvi al suo testo completo. Ignoro se ne esista anche una versione completa in Italiano.
Quello che mi ha colpito e che mi porta a scrivere questo post è un punto in particolare, che Dawkins cita come uno dei suoi più famosi e che nella sua allegoria mi ha fatto pensare a molte delle cose che stiamo vivendo in questi tempi, anche ad esempio legati alla
"transizione".
Il pezzo in particolare che riporto qui di seguito sperando di non violare alcun copyright
This is rather as if you imagine a puddle waking up one morning and thinking, 'This is an interesting world I find myself in - an interesting hole I find myself in - fits me rather neatly, doesn't it? In fact it fits me staggeringly well, must have been made to have me in it!' This is such a powerful idea that as the sun rises in the sky and the air heats up and as, gradually, the puddle gets smaller and smaller, it's still frantically hanging on to the notion that everything's going to be alright, because this world was meant to have him in it, was built to have him in it; so the moment he disappears catches him rather by surprise. I think this may be something we need to be on the watch out for.
E' quello su cui vorrei che anche le vostre riflessioni puntassero.
La mia è espressa sinteticamente in un solo verso
DNA ci manchi!
Un saluto a tutti gli estimatori di questa illustre mente
Un Sorriso