lunedì 1 novembre 2010

A cosa serve l'indignazione

Riporto qui di seguito un mio commento al post della signora Marina Terragni. Vi invito a leggere non solo il suo post, di certo interessante, anche se non in tutto condivisibile, ma anche i commenti perché a mio modo di vedere illuminanti sul modo di porsi riguardo alcuni problemi.

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Egregia sig.ra Marina. Giungo sul suo blog tramite il link tratto dal post di A.Gilioli.
Oltre a lodare la sua iniziativa, il coraggio di certo non le manca, di solito coloro che si oppongono al Cavaliere Nero non se la passano molto bene, debbo però riconoscere che pecca di una ingenuità che, facendo pochi calcoli, alla sua età che dovrebbe essere più o meno la mia, non dovrebbe più accompagnarla. Ricordo le parole disperate della vedova di una poliziotto ad un funerale di stato ove le avevano certo scritto alcune frasi in cui chiedeva il ravvedimento dei mafiosi, ma già lei, di certo assai più giovane di me, gridava che i mafiosi non si sarebbero ravveduti. Analogamente non credo che il Cavaliere nero si ravvederà e temo che il suo appello, almeno nei riguardi del destinatario andrà di certo a vuoto. Resta, certo, l'elemento pubblico, in cui, anche lei come molti, confidano perché qualcosa possa avvenire. Cade però in contraddizione quando da una parte ammette che esiste da trent'anni un modello dominante di relazioni e dall'altra non accetta di discuterne con chi cerca di richiamare all'ordine anche altri responsabili.
Personalmente ritengo che il berlusconismo, al pari di altri mali della nostra storia storia, non finiranno con il decesso del protagonista e che i suoi affini (se vuole c'è anche un lieve gioco di parole) sapranno come coglierne i frutti.
In sostanza, e qui chiudo, l'indignazione verso i vecchi mi lascia perplesso se poi non serve per evitare che altri invecchino nel medesimo modo. La invito a ripensare ad alcuni commenti che lei ha tacciato di essere provocatori perché purtroppo svelano alcuni dei mali che hanno reso possibile il berlusconismo.

Un Sorriso

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Spero inoltre di trovare energie e voglia di aggiungere altre considerazioni che mi frullano nel cervello in relazione alle implicazioni etiche di casi come questi, anzi mi correggerei definendole non solo etiche ma addirittura scientifiche.

Anche a voi miei lettori (non ho idea di quanti siete, ma che importa) ...

Un Sorriso

2 commenti:

  1. In modo per me inaspettato ho avuto risposta.
    Garbata e volatile ;-)

    altri commenti si sono aggiunti al suddetto post e mi sono sentito in dovere di aggiungere una precisazione.... che ovviamente, a futura memoria qui riporto:

    Ecco sig.ra Marina cosa mi era sfuggito, il suo essere cristiana.
    Questo giustifica tutto anche l'impossibile e con questo le porgo i miei più cordiali saluti.

    Un Sorriso

    P.S: per coloro che danno un giudizio sulla ripugnanza: essere ripugnanti assume un valore negativo soltanto in quei casi in cui si cerchi di attrarre. Se ci si accontenta del rispetto reciproco non si può mai scendere alla ripugnanza che come forza di repulsione scema rapidamente con la distanza che la fa scemare fino all'inosservabile in pochi metri o al volger di uno sguardo.

    ...

    Un sorriso

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  2. Ho letto la lettera della Terragni. L'ho trovata piena di tante cose che mi ripugnano assai più dell'insaziabile appetito sessuale del disgustoso vecchio satiro (leggi moralismo ipocrita). Dacchè il mondo è mondo, metà si vende e metà si compra. Se il nanetto mi desse un milioncino di euro, non farei tanto lo schizzinoso come la citata signora, chiuderei gli occhi, stringerei i denti e assicurerei un futuro economicamente tranquillo alla mia famiglia. Parigi val bene una messa (tranquilli: non mi vorrebbero neanche gratis!). In quanto alle giovani che provano disgusto nell'andare con i vecchi, anche qui siamo in presenza d'una affermazione apodittica. Molte femmine, spesso, sono fortemente attratte dal cosiddetto "maschio alfa", per via della sua funzione di "maschio dominante" all'interno del branco. In fondo siamo solo degli animali. Ci sono tantissimi esempi e non credo che si sia sempre trattato di puro interesse pecuniario (Briatore, Moravia, Costanzo, Anthony Quinn, Charlie Chaplin, tanto per citarne alcuni tra i più noti).
    Quello che in realtà non è accettabile, è che il Berlusca disonori sistematicamente la funzione che ricopre, con comportamenti più degni d'un Al Capone che d'un primo ministro (troie, festini, prostituzione, ecc.). Ma la storia è piena d'esempi analoghi tra i potenti e il fatto che si possano compiere impunemente atti del genere, pur mantendo l'incarico, è colpa più nostra che sua e del nostro moralismo solo di facciata e sempre proteso a giudicare gli altri, ma mai noi stessi (vorrei vedere quanti, potendolo, non si comporterebbero allo stesso modo). Non ho commentato dalla Terragni, perché ho visto che è assolutamente impermeabile rispetto a chi non la pensa come lei.
    Un abbraccio.

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