Forse prima di giungere ai suicidi in qualche modo evocati nel post precedente, converrebbe soffermarsi sul concetto di necessità verso opportunità.
La domanda che vi pongo è abbastanza diretta:
"Siete disposti a consumare di meno(1) per cercare di contribuire alla permanenza della nostra presuntuosa specie su questo pianeta(2)"
Note :
1) meno terra, meno energia, meno stipendio, meno acqua... non significa suicidarsi ma forse cogliere consapevolezza dei bisogni reali rispetto al cogliere indistintamente tutte le opportunità (vedi bimbo che alla festa si ingurgita la totalità dei mignon che riesce ad arraffare)
2) Eh, si miei cari. Sono un drago sentimentale, e lasciare la pietra azzurra al momento mi peserebbe....
Nessuno ha mai fatto l'apologia del suicidio. Sarebbe un'emerita idiozia suicidarsi per permettere a un altro di vivere meglio (a meno che non si tratti d'un figlio e non vi sia proprio alcuna alternativa).
RispondiEliminaCerto che siamo disposti a consumare meno, anche perché non è dal maggior consumo che deriva necessariamente una miglior qualità di vita! Questo falso concetto ce lo hanno inculcato anni e anni di pubblicità televisiva, proprio perché, com'è strutturata oggi la nostra società nonché la proprietà dei mezzi di produzione, i centri d'interesse economico devono per forza di cose crescere a tutti i costi per poter mantenere la propria quota di mercato e il proprio margine di profitto e ciò può attuarsi solo in presenza d'una spasmodica ricerca del consumo da parte dei potenziali acquirenti.
Tuttavia, continuo a ribadirlo, finché non verrà attuata una serie politica di controllo globale delle nascite, non c'è alcuna maniera di invertire la rotta. Si tratta d'un fattore pregiudiziale.
Caro lector, l'apologia è ben altro dalla evocazione.
RispondiEliminaNon sono però certo che la disponibilità "a consumare di meno" sia davvero così diffusa.
D'altronde pensare che soltanto la politica possa invertire la rotta potrebbe rischiare di essere una scusa (non mi riferisco a nessuno in particolare!)
Un Sorriso
No: sono solo disposto a consumare meno per migliorare la mia esistenza. Che poi questo contribuisca al miglioramento generale dell'esistenza per i più, è un effetto da non sottovalutare. ;-)
RispondiEliminaconsumare meno rispetto a?
RispondiEliminarispetto al "superfluo"? rispetto al necessario? se il necessario è comunque tanto?
d'altronde si sa che l'equilibrio è raggiunto quando un certo numero di colombe vive con i falchi: non è necessario che siano tutti colombe. chi vuol fare la colomba? a chi imponiamo di fare la colomba? come giustifichiamo la "libertà" concessa ai falchi? come giustifichiamo l'imposizione alle colombe?
come facciamo a chiedere a brasile, cina e india di non usare combustibili fossili, di non inquinare, di non mettersi a mangiare carne, di usare le coltivazioni per il cibo e non per farne biocarburante ecc, soprattutto visto che lo fanno perché hanno visto noi farlo e raggiungere il "benessere"?
@--->Alex
RispondiEliminaMisure compensative: l'Amazzonia è un patrimonio dell'umanità, per cui, se ne vogliamo la preservazione quale polmone verde del mondo, è giusto compensare economicamente il Brasile per il lucro cessante dal mancato sfruttamento.
Costo e guadagno sociale sono due nuovi elementi dai quali gli studi economici futuri non potranno prescindere. Del resto, quella economica, è la scienza della scarsità: se disporrò di riso in abbondanza, ma non di aria pura, sarà la seconda a valere molto più della prima e divenire, di conseguenza, materia d'indagine per l'economista.
@alex: non fingerti dirigista per cercare di stimolare opposizioni.... o libertario per ... qualcosa mi sfugge..... esprimi liberamente il tuo pensiero (od incominci a sentire la mancanza di un tuo blog?)
RispondiEliminaSulle tue domande posso soltanto proporre un tema: cosa è necessario ? almeno fin quando non si sia detto a cosa.
Nella mia impostazione necessario è ciò che può evitare l'estinzione di questo scimmione presuntuoso.
Il dimezzamento del costo dell'energia per il lancio dell'Africa (forse dovremmo parlare di prezzo) deve fare i conti con i modelli di sviluppo che se diventano indipendenti da qualsiasi condizione al contorno, a mio modesto parere, non potranno che essere perdenti in quanto non "adattati".
Il vero sprone dovrebbe essere la capacità di adattarsi piuttosto che l'adattamento "statico"....
Un Sorriso