lunedì 30 novembre 2009

Sensibilità Atea

Non saprei dire se giungo primo o trecentesimo a questa conclusione ma il sospetto che inizio a nutrire è che nei nostri confronti, da parte dei fondamentalisti religiosi (e non vi nascondete, siete in tanti, forse troppi) vi sia un teorema che ovviamente anzichè necessitare di una qualsiasi dimostrazione può essere oggetto di fede.
...
Il concetto espresso nei suoi termini più elementari suona così:
Se sei un ateo non hai una sensibilità da rispettare, posso dire di te qualsiasi cosa, dal fatto che tu appartenga alla peggiore stirpe a considerarti come un automa privo dell'anima che invece mi caratterizza e che mi rende degno di rispetto.

Ammesso che sia necessario da parte mia esprimere un giudizio lo potrei riassumere in una sola parola (come diceva  il buon Alex DrasticoStronzo!

Un Sorriso Sensibile

6 commenti:

  1. Curioso trovare l'espressione di questo teorema girovagando a caso tra blog. In effetti, può darsi che qualche credente poco sensibile (e poco furbo) si ritrovi in questa posizione; io, personalmente, sono proprio dello schieramento opposto.

    Da cattolico praticante circondato da atei militanti mi ritrovo sempre in queste situazioni:
    1) dici che secondo te essere gay non è così normale, considerando che la natura è stata così mirabilmente precisa nelle sue indicazioni fisiologiche sull'utilizzo dei diversificati orifizi del corpo, e quelli gridano al nazista;
    2) dici che magari non è giusto ammazzare un feto, considerando che nè la scienza nè la filosofia allo stato attuale hanno raggiunto una certezza nella demarcazione tra persona e non persona come suscettibile di diritti umani, e gridano al fascista
    3) sussurri la parola "Dio" e subito iniziano a romperti le balle sulla Chiesa (e magari si calmassero e riflettessero sul fatto che non hanno la minima idea di ciò di cui stanno parlando)
    ...e via dicendo.

    Davvero, ti supporto nel tuo triste appello: dal canto mio, nei rari casi in cui mi capita di riposarmi con un altro credente, e quello mi chiede un consiglio per sopravvivere agli estenuanti dibattiti, la prima cosa che gli dico è sempre: "...vacci piano: gli atei sono così sensibili!!"

    Un sorriso sensibile, gentile e comprensivo: e che Dio sia con te (ok, ok, calmati!! Come non detto!!!) ;-)

    Stefano

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  2. Sinceramente sono allibito!
    Cominciamo... dal saluto finale: Non mi fa inc....re, però spero che non sia una provocazione. Se io ti salutassi dicendo di augurarti di incontrare le fatine del bosco, saresti perlomeno ... perplesso?
    Poi augurandomi che la tua pacatezza possa consentirci di continuare il dialogo avrei qualche chiarimento da porti:
    1) Vivi in Italia ? Ovvero come può un cattolico militante sentirsi attorniato da atei militanti in un paese dove ogni giorno il fiato sul collo ce lo hanno proprio quei pochi che si dichiarano atei, figuriamoci militanti?... Che brutta parola... non comprendo cosa possa portare di buono... (sono obiettore di coscienza e la parola "militante" mi aggrada davvero poco).
    2) Sei uno studioso di etologia, biologia o di fisiologia? Ovvero da dove trai le tue convinzioni riguardo le chiare indicazioni della natura? Io, che non ho studi accademici in argomento alle spalle, ho cercato, attraverso studi personali di chiarirmi qualcosa, ma, le informazioni che ho tratto, non mi danno la tua sensazione. Tieni presente che: l'omosessualità non è stata certo inventata poche centinaia di anni fa, non riguarda la sola specie homo sapiens e che il termine natura è uno dei più abusati da quelli che non penserebbero mai di passare una sola settimana nelle condizioni cui si trovano presumibilmente i nostri antenati anche solo poche decine di migliaia di anni fa.
    3)Cosa ti spaventa del termine nazista(idem per fascista)?
    4)Perché ritieni che (magari al contrario di qualsiasi altra decisione nella comune convivenza) debba essere proprio la filosofia o addirittura la scienza a pronunciarsi in modo "CERTO" su questioni che il mio amico Alex definirebbe di leggi positive (il problema dell'aborto non è, credo, se sia giusto avvisare la coppia o la donna che lo richieda che potrebbe esserci una punizione divina, ma che si vuole limitare tali possibilità tramite atti immanenti e non trascendenti). Riguardo poi il concetto di persona le problematiche vengono improvvisamente rese importanti per temi che infrangono il controllo da parte della classe "maschile/patriarcale/prescelta dal signore" verso chi sta attraversando drammi personali e si viene a trovare sempre di più isolato quando avrebbe bisogno di sostegno.
    4) Trovi davvero strano che qualcuno quando proprio tu, che ti sei proclamato cattolico praticante, citi "dio" si venga a pensare alla chiesa cattolica... Se ti citassero i sacerdoti di Visnù o le vestali di Apollo, sarei davvero sorpreso io.

    Comunque per "eterofenomenologia" posso comprendere la difficoltà in cui tu possa trovarti dopo gli estenuanti dibattiti con (spero non contro) gli atei che ti capita di frequentare e ribadisco che il tuo amico (che mi lascia appunto allibito) ha ragione, non siamo delle "cortecce imperforabili", abbiamo una sensibilità e difenderla (anche da parte di chi conosce) è un gesto nobile e che di certo non tenderà a alzare i livelli dello scontro, ma potrebbe consentire di confrontare esperienze, valutazioni e "aumentare la consapevolezza" di tutte le parti.

    Un Sorriso

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  3. Grazie per la tua bella risposta.

    Se mi auguri di incontrare le fatine del bosco, la cosa può lasciarmi perplesso per l'originalità del saluto, così come mi lascia un poco perplesso un mio conoscente che mostra una particolare predilezione per la forma (ormai arcaica e un po' porta-sfiga) dell' "addio" (lo dice continuamente!)
    Tuttavia, non mi lascia perplesso il contenuto, dato che non ho la minima idea se esistano le fatine del bosco, ed essendo per natura curioso mi farebbe effettivamente piacere incontrarne una.

    Questa tua osservazione ricorda sorprendentemente, tra l'altro, un'argomentazione del grande Chesterton di "Ortodossia": sintetizzandola e rielaborandola: "Il mio amico signor McCabe, materialista, mi considera prigioniero in quanto mi è impossibile, da cristiano, credere nel determinismo scientifico; io, dal canto mio, posso ritenere una prigione la sua impossibilità del credere nelle fate.
    Ma se esaminiamo i due veti, vediamo che il suo è qualcosa di più di un semplice veto come il mio: il cristiano sa che l'universo è multiforme e miscellaneo, pieno di misteri; il materialista, invece, è così preso nel suo freddo determinisimo da non ammettere neanche la più piccola forma di spiritualismo o di miracolo, neanche il più minuscolo spirito folletto (!!), neanche così minuscolo da entrare in una pimpinella. Io non ho problemi ad ammettere che in certe cose, in natura, vi sia uno sviluppo inevitabile; ma il signor McCabe non può permettersi il minimo dubbio. Così come il pazzo è esattamente convinto di essere Napoleone. I materialisti e i pazzi non hanno dubbi"

    ...ora, non so se tu sia materialista, da come parli non sembrerebbe, comunque mi piaceva portarti questa stimolante riflessione.

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  4. Quanto alla mia umile esperienza personale: ho frequentato un liceo di comunisti anticlericali, la maggior parte dei miei amici lo sono tuttora. Non mi riferivo al mondo intero o all'Italia, ma al mio piccolo mondo. Poi io, personalmente, il fiato sul collo non l'ho mai messo a nessuno. Ho cose più importanti da fare, che parlare sempre di Dio e della Chiesa; non sono mica ateo! ;-)

    Io studio Psicologia (non sono un terapeuta, Dio me ne scampi, sono un ricercatore) e perlomeno dei segnali neuropsicologici e psicofisiologici me ne intendo decentemente.
    Ma questo non ha nulla a che fare con la mia posizione sull'omosessualità, la quale scaturisce da una concezione che non nega di essere ingenua: la esprimerei più o meno così: secondo me, ci sono dei buchi per mettere dentro e dei buchi per mettere fuori.
    Ma chissà, forse sono io che ho avuto uno sviluppo psicosessuale strano: in effetti vedere qualcuno che fa la cacca dalla bocca mi metterebbe in imbarazzo, che vuoi, sono anch'io un tipo sensibile.
    Nessuno dice che l'omosessualità sia stata inventata, così come non è stata inventata la schizofrenia paranoide.

    Dei termini nazista e fascista non mi spaventa un bel niente: sono termini! Mi intristice la cattiveria con cui vengono usati verso di me, cattiveria che sarebbe applicabile a qualunque altra parola (il dominio del significato appartiene in gran parte al non verbale).

    Hai ragione, la filosofia e la Scienza non dovrebbero occuparsene. Chi, allora?
    Se è una persona non si uccide: punto e basta.

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  5. Una cosa è parlare di Dio, un'altra è parlare di Santa Romana Chiesa: certamente esistono un sacco di discorsi che li possono contenere entrambi.
    Tuttavia, converrai che è piuttosto sospetto che, quando il discorso riguarda la realtà di Dio e la ragionevolezza dell'esperienza di fede, è strano veder opporre argomentazioni sulla storia e sul ruolo della Chiesa: fa pensare che dietro molti argomenti atei ci sia più orgoglio e rabbia che non un sincero ragionamento.

    La verità è che ci sono fondamentalismi e ottusità da entrambe le parti: quello che infastidisce, però, è vedere come da parte di certi atei ci sia la convinzione che un credente sia -necessariamente- ottuso e alieno alla ragione; troppo comodo. Io ho il massimo rispetto per la ricerca esistenziale di molti atei.
    Allo stesso modo, mi viene da ridere quando penso ai quei sedicenti personaggi che si definiscono "atei razionalisti" (l'associazione...), evidentemente senza la minima conoscenza della storica corrente filosofica che fa capo a questa parola, interamente composta da credenti.

    Siamo tutti quanti sensibili e siamo tutti quanti persone serie: non pigliamoci in giro!!

    Un salutone... ti auguro di incontrare il golem ebraico ;-)

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  6. Grazie per l'attenzione e per le risposte fornite.
    L'argomento oltre ad essere per me interessante sta incominciando ad essere troppo ampio per continuare a trattarlo in questa catena di commenti.
    Blogger, tra l'altro non è secondo la mia opinione sufficientemente affidabile per mettere tutto nei commenti.
    Per questo motivo ti rinvio (con i link corrispondenti) ad un nuovo
    post di risposta che intitolerò:
    "Sensibilità atea seconda parte"....

    Un Sorriso

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