martedì 3 novembre 2009

Tutti in croce!

Di solito cerco di non "commentare il fatto del giorno"... e grazie alla mia pigrizia ci riesco abbastanza bene. Ma questa volta vorrei togliermi qualche sassolino....
Proviamo a riassumere.
Se entro in un negozio e mi capita di scorgere una icona di "Padre Pio" di solito faccio finta di non averla notata e pur non gradendo cerco di sbrigare la mia commissione ed uscire il più rapidamente possibile.
Magari se ho possibilità di scelta cercherò di non tornarvi. Ma pur nella sua "sostanza" il commerciante rischia di suo.
Nell'istituzione scolastica la vicenda è completamente diversa.

E' un luogo dove non ci si reca "scegliendola tra tante" e dove chi vi si muove non esercita un "negozio", ma piuttosto un servizio pubblico che ha addirittura dignità costituzionale. Non sono un costituzionalista ma suppongo che tra i tanti uffici pubblici pochi hanno così alta dignità nella lettera costituzionale. La stessa costituzione che propugna l'uguaglianza di tutti i cittadini anche indipendentemente dal credo religioso.
Da ateo manifesto, non posso che notare le differenze che invece sono poi nella vita quotidiana. A partire dai mass media, fino a giungere al calendario. Non sono certo il primo a sostenerlo e mi tratterrò dall'entrare nel dettaglio.

Però mi chiedo (e continuo a chiedere) se qualcuno se ne va in giro con una sciarpa di un club calcistico viene guardato con ilarità o sospetto, se invece si porta crocefissi o altri simboli religiosi l'esenzione dal giudizio è automatica: perchè????
Perchè il tentativo assolutamente fallace di dare risposte non comprovate e spesso incomprovabili mediante la fede deve consentire una eccezione rispetto a tutti gli altri comportamenti.

Non credo si tratti del fatto che "molti religiosi hanno fatto tanto del bene" poichè purtroppo le cronache sono piene di eclatanti casi contrari.
Non credo si possa ritenere che l'eccezione sia dovuta alla complessità degli argomenti trattati, gli scenziati quando escono dal loro riserbo vengono spesso ignorati specie se non si adattano allo show-business....
La risposta che al momento tengo in più alta considerazione è legata al "numero". Essere in tanti significa qualcosa, almeno da un punto di vista diordine pubblico.
Leggevo però oggi che in effetti si tratta sempre di fenomeni transitori...
La consolazione è che nell'arco di poche decine di generazioni probabilmente tutte le dispute religiose avranno cambiato configurazione.
Speriamo in meglio

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