martedì 17 novembre 2009

Gancio o diretto??

Traggo da un contesto che ne "giustifica" i toni un passo che mi suona da knock-out per un certo tipo di filosofia:

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Il concetto di qualia è messo radicalmente in discussione da prospettive che non sono state affatto considerate dai filosofi; costoro devono pertanto abbandonare la comoda assunzionedi una comprensione condivisa in nome della quale si sono sottratti al compito di definire il termine alla base del loro lavoro.
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(il grassetto è mio)
da: Sweet Dream: Illusioni filosofiche sulla coscienza di Daniel C.Dennett (Raffaello Cortina Editore, Milano 2006)

Poche parole aggiuntive, ma solo due domande:
1) Quanti, e in che circostanze, di coloro che vi circondano adottano questi metodi?
2) Da tutto ciò ne possiamo derivare che possano assurgere al titolo di filosofi?

A voi l'ardua sentenza!!!

1 commento:

  1. allora, vivendo in mezzo a chi s'inventa qualia (che sono ancora il meno peggio, trust me), direi:
    1. thomas reid (1710-96) diceva che il filosofo deve usare gli stessi termini che usa la persona comune.
    2. tanti di coloro che mi circondano adottano quei metodi. io cerco di no, ma qualcosa mi scappa, e qualcosa non si può dire altrimenti.
    3. ahimé si. visto che non esiste la Verità con la V maiuscola, è il consenso che giustifica il titolo. la gente crede che quello sia IL filosofo. (la gente crede che quello sia IL primo ministro, e così via)(è spaventoso, vero?)

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