mercoledì 29 dicembre 2010

Razionalizzazione versus razionalità

Cito dal bellissimo libro di Alberto Burgio Nonostante Auschwitz:
Nonostante Auschwitz

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 ... (Pag. 25)
Se è vero che le ideologie sono una risorsa di razionalizzazione, non ha senso esigere che siano razionali (scientificamente provate) e occorre sapere che non da ciò dipende la loro prestazione. Per questo - restando al razzismo - una strategia di contrasto affidata a confutazioni teoriche è votata al fallimento.
...

Riuscire a suscitare così tante impressioni in pochissime righe è un'impresa notevole.
La prima relativa alla definizione di ideologia è di certo interessante e IMHO argomentata nelle pagine precedenti del testo stesso.La seconda ovvero che la prestazione non dipende dalla razionalità è di certo più controversa, ma non trascurerei la terza relativa all'associazione tra razionalità e scientificamente provato....

Per il momento vi chiederei le vostre impressioni mentre continuo ancora nella avvincente lettura ed esprimo pubblicamente il mio apprezzamento per la profondità di questo testo che riesce a toccare argomenti delicati senza mai sfociare in facili sentimentalismi o semplificazioni demagogiche....

Un Sorriso

venerdì 24 dicembre 2010

Perché accanirsi contro gli auguri?

Caso mai qualcuno tra i miei lettori non sia anche un affezionato del carissimo Davide, riporto anche qui il mio commento in risposta ad un post, ficcantissimo, a modo suo, contro una di quelle tradizioni che con tutto quello che si può argomentare, non riesco più a vedere come un reale pericolo ....
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Allora tanti Aùguri.
Perché accanirsi contro il mulino bianco?
Ci sono tanti comportamenti che reputo davvero indecenti, ma se qualcuno che stimo e che suppongo lo faccia in buona fede, si diletta nel formulare desiderio che io od i miei cari possano passare delle giornate serene, non comprendo cosa ci sia da scandalizzarsi.
Da ragazzo (quando molti di voi fortunelli non erano neppure nati) il "natale" e le "feste" avevano un senso strano per chi era cresciuto lontano da cugini e parentame vario. I miei genitori mi portavano da persone per me quasi sconosciute, a volte non sentite ne viste da "circa" un anno, e perché le persone con le quali avrei voluto passare il tempo libero non erano di certo loro. Per fortuna qualche regalo, un po' di dolciumi ed il gioco (in generale delle carte) aiutavano questo tempo a scivolare presto. E gli auguri erano forse equivalenti ai saluti, per i quali spero non ci sia da parte vostra la stessa avversione. Crescendo le cose sono cambiate (alcuni di voi non consapevolmente incominciavano a calpestare il mondo) il mio desiderio di ribellione portava ad avversare le tradizioni anche quelle che potevano piacermi, in uno spirito forse post-punk, visto che il movimento era di fatto già esaurito (sostengono i più ferrati che il punk sia morto con la pubblicazione di White Riot dei Clash) e ogni occasione per sottrarmi, possibilmente in modo ostentato, alle moralistiche festività era momento di sadica gioia. Poi è giunta un po' di sana indifferenza che come una veste medioevale riesce a proteggermi dalla necessità di ostentare l'assenza (come sosteneva da qualche parte N.Moretti) per cui resto me stesso senza bisogno di prevalicare i desideri altrui, l'altra sera era a tavola con una persona conosciuta quasi per caso che mi diceva di essere l'ateo più strano a giudizio del "suo" parroco che lo vedeva accompagnare i figli a messa tutte le domeniche... beato lui, il mio cammino verso il "nirvana" è assolutamente più lungo. Per cui scaldarsi per degli auguri ricevuti, persino quelli più finti e "tradizionali" lo riserverei a chi in questi giorni si trova in località dolomitiche o affini e lo sconsiglierei a voi felici abitanti di trinacria.

Un Sorriso

lunedì 20 dicembre 2010

Piccole divinità

Provando ad instaurare una tradizione rispondo per esteso con un post dedicato alla osservazione che ancora una volta il prode Davide mi ribalta su un commento all'ormai fertilissimo post di Ivo sulle punte dei fiocchi di neve.

Portando come "reference document" una lettura non proprio scientifica come argomento a discolpa (da se definita, nessuno mi risulta gliene avesse fatto colpa) dell'argomento figli, evidenzia in particolare la suggestione della divinizzazione della prole.

Sinceramente non credo che in un rozzo paese patriarcale come quello in cui siamo cresciuti lo status di divinità sia applicabile più ai bambini che agli specialisti dell'arte pedatoria.


La mia opinione è che molti genitori ritenessero di avere figli come fosse acquistare un gadget elettronico da lasciare in disparte quando se ne ha noia. Lo spirito vittoriano(1) adeguato allo scopo lo possono probabilmente praticare soltanto una ristretta cerchia di benestanti e su questi rinuncio ad esprimermi in quanto sarei davvero poco generoso. Piuttosto l'incapacità di comunicare con la propria prole genera spesso una condizione di mancanza di controllo che potrebbe risultare simile, per chi non la guarda con attenzione alla venerazione. Ma IMHO quello di cui hanno bisogno i bambini (e qui potrebbe sembrare stridente, ma concordo con il risultato dell'analisi dell'Astutillo) è qualcosa di completamente diverso.




Già mi aspetto strali di insulti riguardo la mia inadeguatezza osservativa, ma citando (in parte a sproposito) un brano di altra epoca : Riderò, riderò, riderò, tu falli ridere perché.....
 
Un Sorriso
 
(1): con notevoli eccezioni come potrebbe essere compreso dalla lettura di "Casa Darwin".

domenica 19 dicembre 2010

Quante sono le punte di una stella?

Partendo da uno spunto interessante e natalizio siamo finiti sul blog del carissimo Ivo su argomenti che uscivano decisamente fuori tema.
Per tornare sul tema vorrei porre qui una domanda apparentemente inconsistente:

Quante sono le punte di una stella?



Non correte tutti(1) a dirmi che le stelle sono sferiche (non saprei neanche dirvi se poi sia la risposta precisa) ma piuttosto se le aberrazioni che ne causano l'aspetto "a stella" siano state studiate e se le stelle siano davvero a cinque punte.... io senza averci pensato più di tanto però punterei a quattro!

Forse oltre alla spiegazione "scientifica o non" mi interesserebbe conoscere il vostro parere sull'argomento.

Qualche idea ce l'ho già in mente... ma
Un Sorriso

(1) il numero di commenti su questo blog è veramente ridotto, forse io stesso non ho mai fatto più di tanto per stimolarlo.... domanda "morale" è ciò sbagliato?