mercoledì 27 gennaio 2010

Tommy David ed il libero arbitrio

Premessa: Il filosofo Davide Tomasello (aka Tommy David) ha recentemente pubblicato un dialogo che qui non riporto confidando che possiate leggerlo direttamente lì.
Come mia PESSIMA abitudine cerco di cogliere oltre agli aspetti positivi le contraddizioni e le parti che non mi risultano chiare specie nei post di quelli che considero degli amici, avvalendomi del motto :
I veri amici sono quelli che scorgono i tuoi errori e li dicono a te,
i falsi amici sono quelli che scorgono i tuoi errori e li dicono agli altri.
In soldoni potrete trovare le battute scambiate da Tommy e me (e gli altri ovviamente) sul suo post, qui riporto soltanto il mio "ultimo" (nel senso di più recente) commento affinchè possiate prenderne visione e porre le vostre opinioni senza necessariamente intasare il sito di tommydavid. Quindi ... il seguito:

Solo un piccolo (Paola mi perdoni) riferimento ai colori: un libro bellissimo "Il colore della luna" di (appunto) Paola Bressan. Se non l'hai letto ... fallo, anzi ti direi, se le tue attuali "conlusioni" sono quelle che ho inteso, molla qualunque cosa e procuratelo appena possibile. E', a mio modesto parere, lì la causa del problema che non riesci a superare. In fin dei conti temo che tu, come tutti quelli che hanno avuto a che fare con gli studi filosofici, sia alla radice impregnato di un platonismo che ti fa chiedere (in sostanza) se c'è qualcosa fuori di me o è soltanto la mia immaginiazione ad ingannarmi e sono "solo" nell'universo con la mia coscienza ed utilizzo i "miei" sensi per indagarlo, ma sostanzialmente sono io che posso decidere cosa conta e cosa no... (va beh taglio qui)...

Non c'è nessuno che dipinga l'evoluzione! A meno che tu non ti stia riferendo alla teoria dell'evoluzione (che è quindi un opera umana) non c'è neanche molto da travisare, se non per stupidità, ignoranza o malafede (rubando al R.Dawkins riguardo alla scienza).

Che tu ti diverta con me e gli altri lettori del tuo blog a giocare all'estremismo mi sta persino bene (amo il gioco, specie quando con le sue simulazioni e provocazioni consente di "sviluppare consapevolezza"), però se vogliamo uscire di metafora per cercare di sviluppare un percorso no puoi trincerarti dietro dei muri in cui non ti riconosco.

In particolare se ho lasciato credere che sia un fautore della causalità vuol dire che mi sono sbagliato. La causalità (nel senso di intenzionalità ponente, non mai di azione finalistica) mi intriga proprio come le gru di Dennett. I "giochini morali" di Hauser mi piacciono perchè alla Smullyan tendono a scardinare i pregiudizi che evoluzionisticamente ci hanno portato fin qui ma come in un adventury game ad un certo punto devi mollare se vuoi andare oltre. Per comprendere la natura della luce non ci si può affidare agli occhi!!!

Come avrete potuto valutare da voi stessi ho messo davvero troppa carne al fuoco per un "povero" commento da cui l'idea di aggiornare il mio blog
Un Sorriso.

sabato 16 gennaio 2010

Creazionismo romantico?

Grazie a Jacopo Paoletti, ho visto questo breve ma affascinante filmato di Bruce Branit




Come dovreste aver compreso dal titolo del post, l'interrogativo che mi pongo e che pongo ai miei lettori è:

Tutto quello che il Creazionismo ha da offrire alla comprensione del mondo è nulla più di una visione romantica e consolatoria?

La risposta che io mi sono dato è probabilmente inequivoca e se qualcuno dubitasse del orientamento dimostrerebbe una memoria davvero corta o mancanza di conoscenza dei miei post precedenti.

Voi cosa ne pensate?
Un Sorriso

giovedì 14 gennaio 2010

Sensibilità Atea (.... continua) con un po' di autofenomenologia che sfocia in DNA

Proseguo il "dialogo" con Stefano, avventore credente del blog de "il più Cattivo"...

Prima una breve considerazione, che spero non offenda nessuno, almeno in quanto sincera...
La domanda è : "Perché proprio qui?"
La risposta non me la sono ancora riuscito a dare, anche se il sospetto in questo momento ricade maggiormente, partendo da una delle prime affermazioni di Stefano, riguardo la sua abitudine al dialogo con atei... In realtà è "autofenomenologia". Ovvero ritengo (e questa è una domanda anche, ma non solo, per Stefano) che parlare con credenti "senza dubbi" e portatori delle ormai ritrite certezze sia davvero noioso. conto invece di non annoiare il mio gentile visitatore  e tutti gli altri che volessero leggere le nostre discussioni e parteciparvi.

Come ormai già fatto in precedenza prendo spunto da alcune osservazioni del mio cortese visitatore  per riflessioni personali. In particolare nel suo commento precedente riportava:
Di solito i materialisti rispondono: un giorno con la nostra scienza capiremo.
Può darsi: ma questo non è altro che un comunissimo atto fideistico. Anche il materialismo è una forma di fede, nel momento in cui dal fatto che possiamo facilmente credere in ciò che è materiale e visibile non consegue in alcun modo che tutto ciò che esiste sia materiale e visibile: se lo metti in forma sillogistica, vedrai chiaramente come almeno una delle premesse è fallace.


A quanto risulta chiaro, almeno a me, a fare autofenomenologia non solo il solo. Stefano possiede degli strumenti per elaborare la propria visione del mondo e di riflesso della propria mente. Quindi cerca mediante quelli che conosce di interpretarvi il mondo e nel particolare lo sviluppo ed il sostegno del metodo scientifico. Essendo stato (non solo lui) indottrinato, probabilmente sin da bimbo e appartenendo ad una specie (homo sapiens sapiens) che secondo T.Pievani è nata per credere,
More about Nati per credere
senza dover fare sforzi particolari giunge (anche lui, ma in abbondante compagnia) a poter sostenere che la scienza sia un atto fideistico. Non entrerò nei dettagli della risposta, anche perché c'è chi lo ha fatto meglio di come potrei farlo io, ad esempio qui, ma mi limiterò a notare che poi egli stesso cerca di superare il puro gesto di fede provando ad accompagnarlo con ragionamenti che però si guarda bene dal mettere sotto i riflettori (e fa bene, studiosi molto più esperti ci hanno già provato e, secondo la mia modesta opinione, hanno fatto figure barbine).
Divertente è, almeno per me, la distinzione sensoriale del visibile come compagno fedele del materiale... mi rimanda con la memoria alla bellissima lezione di Dawkins che trattava anche di come gli insetti vedessero i fiori con i loro organi di senso ultravioletti



(ancora grazie a weissbach per la segnalazione)

Un Sorriso

P.S. Stefano risponderti è un piacere, abbastanza faticoso, per cui ti chiedo scusa se sono ancora un po' indietro, ma se avrai pazienza vedrai che cercherò di completare il tutto....

martedì 12 gennaio 2010

Sensibilità atea seconda parte

Premessa

Continuazione di  sensibilità atea.
Nel novembre del 2009 ho scritto il post  sensibilità atea. Dopo i commenti di Stefano ho deciso di organizzare la risposta (piuttosto articolata) in "almeno" un nuovo post, a partire proprio da questo!
Per valutare i commenti e le affermazioni vi prego di fare riferimento direttamente al post linkato.
Qui introdurrò direttamente le risposte.
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Stefano che si proclama credente in un commento piuttosto articolato suscita in me la necessità di affrontare i seguenti temi:

1) DETERMINISMO
Io sono un fervente materialista, se ciò significa sostenere che non c'è alcun bisogno di trascendente per rispondere a tutte le domande riguardanti il nostro mondo inclusa la vita. Questo non limita le mie ambizioni di comprendere il mondo anzi spazza via qualsiasi rischio di accontentarsi di non risposte, insomma di misteri della ... fede. Inoltre rubando il pensiero a R.Dawkins ricordo che la sua "vituperata" frase che (a memoria) recita: chiunque assuma un antibiotico e dica di non credere al determinismo scientifico è o un imbecille o un ignorante o in mala fede,  ... ricordo, dicevo che è come poi da lui stesso ribattuto fondamentalmente SINCERA e , e qui concordo, difficilmente controbbattibile.

2) FASCISMO e NAZISMO
Rispetto a questi "termini" la mia posizione è invece, a differenza di quanto potrei comprendere dagli interventi di Stefano, molto più dura. Si tratta di totalitarismi che hanno arrecato morte, drammi e danni a milioni di persone e non soltanto per le guerre che hanno causato, non soltanto per l'olocausto di ebrei, zingari ed altre minoranze, non soltanto lo scempio della democrazia nei paesi dove hanno attecchito, ma persino per aver dato cittadinanza al rifiuto del diverso e i cui danni continuano a farsi sentire ancora oggi, anche nelle parole di alcuni esponenti governativi.

3) OMOSESSUALITA'
Riguardo le osservazioni di Stefano, partendo dalla "battuta" sulla defecazione orale, ribatterei che il fatto che migliaia (forse di più, bisognerebbe chiedere ad un biologo) di specie lo facciano mi rassicura riguardo la sua NATURALITA'. In ogni caso il fatto che molte altre non lo facciano non da, secondo la mia modesta opinione, la possibilità di riferirsi come patologico o innaturale a pratiche che rappresentano comunque più la sfera delle abitudini sessuali che direttamente a questioni riguardanti la sfera omosessuale che è abbondantemente più ampia.

4) Liceali COMUNISTI ed ANTICLERICALI
Rassicurerei  Stefano che affianco ai suoi ex compagni di liceo vi sono schiere di Catto-comunisti, ma che personalmente, oltre a non trovare nelle loro affermazioni (di ambo gli schieramenti) spunti interessanti, molto spesso alla prova dei fatti, analizzando le loro convinzioni, sono giunto alla determinazioni che si trattasse (ribadisco NON SEMPRE) di persone che si muovevano per stereotipi e che né del Comunismo, né del Cattolicesimo o ancora meno dell'anticlericalismo avessero poi conoscenze sufficienti per poter motivare le foro posizioni.

5) DUBBI e PAZZIA:
Concludo questo post (che già mi sembra fin troppo lungo) con due pensieri, dovendo deludere Stefano riguardo i dubbi dei materialisti/deterministi sostenitori del metodo scientifico. Ne abbiamo molti (almeno io) anche se probabilmente non affascinanti per i credenti e romantici come i loro. Ma riguardo la pazzia la mia posizione è forse romantica. Molti uomini sono stati condannati ad una vita orrenda e persino a morte violenta perché ritenuti malati di mente o peggio posseduti dagli spiriti. E' con mestizia ed orrore che penso a quella povera gente che menti più aperte avrebbero invece potuto aiutare, forse curare ma certamente comprendere.

Un Sorriso

domenica 10 gennaio 2010

Alice in Wonderland - Il trailer italiano



Temo che anche questa volta il povero Jab, essendo nello specchio, rimarrà escluso.

Se qualcuno conosce filmati o cartoni in cui il "mio" eroe è protagonista... vi prego segnalatemelo

Un Sorriso

Hobbes, le leggi naturali e i blogger

Il buon Alex ha aggiunto un manifesto al suo blog per  fornire delle definizioni. Nonostante le intenzioni siano lodabilissime, direi che la strada, qualora abbia intenzione di percorrerla mi sembra che sia lunga, tortuosa e penso in salita.
Soltanto per esempio riporto un semplice scambio di battute tratte da FriendFeed tra due Filosofi (di professione e titolo) ed il sottoscritto che certo filosofo di professione non è ma che a quanto immodestamente pare, riesce a scardinare alcune convinzioni di chi è invece addetto al settore.
Bando alle ciance.. passiamo alle ciance:

Io: origino un FF:
Hobbes : "...ogni violazione delle leggi naturali..." gli piacerebbe.. le leggi naturali sono inviolabili!
Ivo Silvestro risponde:
Sono violabilissime. Solo che finisci all'inferno. 
Io: incalzo 
beh mi stai dicendo che posso barattare "l'anima" con la legge di gravità universale?... P.S. sto ancora ridendo ... fantastica! 
Ivo Silvestro precisa :
Gravità? Io pensavo si stesse parlando dei dieci comandamenti!
Io: fornisco uno spunto:
sto cxxxxxxiando anch'io --> http://lamorale.wordpress.com/manifes...  
alex: da la sua chiusa
è perché associ le regolarità fisiche della natura alla prescrittività delle stesse, e quindi le chiami leggi. ma non sono leggi, le leggi sono quelle nei codici civili e penali, quelle che si studiano a giurisprudenza ;)  
 
Beh... sinceramente non mi aspettavo tanto... però non male


Un Sorriso

 
 

sabato 2 gennaio 2010

Arte visiva

Grazie ad Andapanda ho scoperto questo bellimo video


L’artista si chiama Kseniya Simonova, ha 24 anni, e molte considerazioni sono già state fatte nel post di Andapanda cui vi rimando anche per la traduzione italiana della storia raccontata da questa sequenza di immagini realizzate sotto i vostri occhi davvero emozionanti.

Questo è secondo me uno degli aspetti più emozionali (si intendevo scrivere emozionali) che dovrebbe suscitare attenzione, ovvero che la storia viene creata attrverso modifche potenti e apparentemente semplici che danno allo spettatore la sensazione di essere parte dell'evento....

Il mio contributo vorrebbe essere, oltre alla diffusione ai miei lettori di questa opera d'arte, una riflessione sulle tecniche di improvvisazione e sulla visione.

Ho discusso su alcuni post de l'estinto riguardo la relazione tra meccanismi ed improvvisazione che continuo a sostenere con piena convinzione.
Aggiungerei un altra parte della relazione riguardo la conoscenza dei metodi di visione. Forse condizionato dal libro di Odifreddi C'era una volta un paradosso
More about C'era una volta un paradosso
che ho cominciato da poco a leggere, vedo in quest'opera una esaltazione della capacità visiva dello spettatore oltre alla capacità narrativa dell'artista, nel senso che molto di ciò che ci viene trasmesso è soltanto un abbozzo (splendido) di quello che sarebbe necessario inserire se non fosse possibile partire da un condiviso umano che riesce a far emergere da poche macchie un vissuto ed una esperienza occorrerebbe una definizone assai più spinta. Anche il fatto che questa condivisione sia partre della rappresentazione è magnificamente espresso nell'opera in oggetto.

Spero che la visione del filmato vi sia gradita e che le mie considerazioni possano contribuire allo sviluppo della "Ingegneria della Consapevolezza".

Un Sorriso (ed un grazie ad Andapanda e Weissbach)